Bici sui treni regionali, l'accordo non convince gli ambientalisti

TERAMO – Sembra non piacere proprio a nessuno la convenzione tra Trenitalia e Regione, inserita all’interno di una delibera di Giunta regionale che dovrebbe regolare il trasporto gratuito delle biciclette sui treni regionali. Associazioni ambientaliste e cicloamatori sottolineano come il contratto di servizio sia totalmente a favore di Trenitalia, non prevedendo alcun obbligo per la società di trasporto ponendo, invece, numerose limitazioni per il trasporto gratuito delle biciclette sui treni regionali. "Le condizioni inserite all’interno del contratto (massimo 5 biciclette trasportabili su ogni convoglio; totale discrezionalità del personale viaggiante di Trenitalia nello stabilire un numero inferiore o nullo di biciclette viaggianti; obbligo di contattare, prima di salire a bordo la bicicletta, il personale in testa al convoglio; numero limitate di corse dove è possibile usufruire del servizio; servizio per i gruppi solo a titolo oneroso e previa richiesta almeno 7 giorni prima) – si legge in una nota inviata alla Regione dal Ciclat- risultano particolarmente penalizzanti per chi volesse usufruire del servizio e rischiano di farlo diventare inefficace se non addirittura inutile." Le associazioni sottolineano di aver inviato alla Regione analoghi contratti stipulati da altre realtà territoriali, dove erano previsti precisi obblighi per Trenitalia e non erano riportate tutte le limitazioni inserite nella convenzione abruzzese, ma, visti irisultati, gli uffici regionali non ne hanno tenuto conto. "Nulla si dice in convenzione – ribadiscono le associazioni – sugli obblighi in capo a Trenitalia relativamente al miglioramento del servizio, come, ad esempio: obbligo di annunciare, nelle stazioni, l’arrivo del convoglio abilitato al trasporto gratuito delle biciclette; indicazione, negli orari e negli annunci fonici, delle carrozze dove è possibile caricare le biciclette; predisposizione di un numero adeguato di treni idonei al trasporto delle biciclette; adeguamento delle stazioni ferroviarie con cicloparcheggi, canaline e ascensori per superare i sottopassi, servizi dedicati ai ciclisti". La nota si conclude evidenziando anche che il costo previsto dal servizio, ben 30.000 euro, è pari al triplo di quanto pagato annualmente dalla limitrofa Regione Marche. "Con tale somma – affermano le associazioni – si potrebbe garantire il servizio per almeno tre anni, prevedendo un rinnovo tacito previo stanziamento delle somme nelle successive finanziarie." In conclusione sembra che l’accordo, tanto auspicato dai ciclisti e dagli operatori turistici, si stia rivelando un pasticcio, come anche evidenziato dal consigliere regionale Ruffini in un’analoga nota. Non resta che aspettare la risposta della Regione, sperando che tenga conto delle criticità elencate da chi, in bicicletta, ci va davvero.